Valencia, la cattedrale e il Santo Graal

Il Santo Caliz è il Santo Graal e si trova a Valencia
Il Santo Caliz è il Santo Graal e si trova a Valencia

Ho visto (ancora una volta) di recente in tv Indiana Jones e l’ultima crociata, che della saga è in assoluto il mio preferito. Come tutti sapete il film è dedicato alla ricerca del Santo Graal che Jones padre e figlio trovano a Petra. Naturalmente è tutta un’invenzione di Spielberg, ma è vero che il santo Graal è una delle reliquie più controverse e ricercate della storia e della letteratura (in tempi moderni anche il Codice Da Vinci di Dan Brown ha a che fare con il sacro calice di Cristo). La sua storia si mescola con la leggenda, tanto da far dubitare della sua stessa esistenza.

Però.

Il soffitto della cappella del Santo Caliz
Il soffitto della cappella del Santo Caliz

Però io il santo Graal l’ho visto. A Valencia, in una bellissima cappella gotica della Cattedrale della città, mi sono imbattuta nel Santo Caliz: una coppa di agata incastonata in un calice d’oro che la impreziosisce. Perché il Graal non può essere un bicchiere qualunque. E il Graal di Valencia è davvero prezioso. Il sacro calice viene datato al I secolo a.C., quindi all’incirca dell’epoca di Cristo, ed è proveniente da Antiochia, città dell’Asia Minore non troppo distante dalla Palestina.

L’arrivo del Caliz a Valencia si perde indietro nel tempo tra leggenda e dati storici. Secondo la tradizione spagnola, il suo arrivo a Roma sarebbe da attribuire all’apostolo Pietro, mentre il suo arrivo in Spagna è merito di San Lorenzo Martire, che era originario della città spagnola di Huesca. Dopo alterne vicende, il Graal nella prima metà del Quattrocento è a Valencia. Non lascerà mai più la Cattedrale della città, se non durante l’occupazione napoleonica della Spagna e durante la Guerra Civile Spagnola (la mia fonte per la storia del graal è questo post di Fashionfortravel).

La cappella del Santo Caliz nella cattedrale di Valencia
La cappella del Santo Caliz nella cattedrale di Valencia

La cappella del Santo Caliz si trova a destra entrando nella cattedrale di Valencia. Un ambiente quadrangolare, un po’ buio, che certo induce al rispetto e alla devozione, con un soffitto ornato da costolature che disegnano una stella, mentre la piccola teca che custodisce il Graal si trova in un’ampia nicchia al centro della parete di fondo, che è decorata con sculture e rilievi che rappresentano gli Apostoli, la Vergine che sale in cielo e scene dell’Antico e del Nuovo Testamento. Personalmente, anche se per me il Graal è un oggetto mitologico più che una reliquia, sono rimasta molto colpita dalla cappella e dal Caliz: ho percepito comunque l‘importanza del luogo e la sua sacralità, e sarei rimasta in contemplazione a lungo.

La navata della cattedrale di Valencia
La navata della cattedrale di Valencia

La cattedrale di Valencia è un gioiello composito di stili e di epoche. Innanzitutto è la ex moschea, risalente alla dominazione moresca della Spagna; quando il re Jaume I riconquistò la regione, nel 1238 dedicò la cattedrale a Santa Maria. La chiesa poi si accrebbe e si modificò nel tempo: sul circuito esterno appaiono portali romanici, gotici e l’incredibile facciata che è una commistione di stili. L’interno, molto arioso e luminoso, è dominato dietro l’altare da un’immensa pala con dipinte le storie di Cristo.

Porta de los Hierros, la facciata principale della cattedrale
Puerta de los Hierros, la facciata principale della cattedrale

Dietro l’altare, vi è un camminamento sul quale affacciano le varie cappelle, tra cui quella della Madonna del parto, sotto una volta a ombrello stellata dalla quale affacciano gli angeli. Molto scenografica. Nella sacrestia della cattedrale sono esposte, tra le varie opere, due dipinti di Francisco Goya, che arricchiscono ulteriormente il valore artistico di questo monumento.

Passeggiando intorno alla cattedrale di Valencia... lato Arcidiocesi
Passeggiando intorno alla cattedrale di Valencia… lato Arcidiocesi

Il campanile della cattedrale, il Miguelete, è l’altra attrazione della chiesa: salendo in cima si gode il panorama della città. Ma un giro intorno alla cattedrale è altrettanto illuminante: innanzitutto, osservando la facciata alta e stretta, veniamo a scoprire che l’attuale Plaza de la Reina è un’invenzione recente, mentre un tempo vi era un quartiere di palazzi e solo una stretta via si dipartiva dalla cattedrale. Girando sul fianco della cattedrale, si incontra il palazzo dell’Arcidiocesi, elegantissimo, in pietra.

Dietro, nel pavimento in vetro della piazza retrostante, si trova l’area archeologica dell’Almoina, che risale indietro nel tempo fino alla Valencia di età romana. Infine, si raggiunge la Plaza de la Virgen, dominata dalla fontana raffigurante il Rio Turia, il fiume di Valencia, nelle sembianze di un giovane nudo semisdraiato. Da qui parte Carrer Dels Cavallers, la lunga via diritta che ospita grandi palazzi gotici e cinquecenteschi e, oggi, ristorantini e locali dove passare la serata. Altrimenti, uscendo dal portale principale della chiesa, la Puerta de los Hierros, e percorrendo tutta Plaza de la Reina, si arriva fino a Plaça de Santa Caterina, dove vi aspetta la merenda a base di orchata. Ma questa è un’altra storia, che vi racconterò in una prossima puntata.

Plaza de la Virgen, fontana del Rio Turia
Plaza de la Virgen, fontana del Rio Turia

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