Who’s that girl

Maraina in viaggio travelblog

Di peccati ne ho commessi tanti. Forse questo è l’unico di cui non mi pento.

Prendo il titolo del blog a prestito da un bellissimo racconto di viaggio di Agatha Christie. Lei, che è nota per essere stata la più grande autrice di gialli, amava viaggiare, soprattutto al seguito del suo marito archeologo, Max Mallowan. Sarà che anch’io sono archeologa, il che mi rende tutto molto più familiare e simpatico, ma ho trovato il suo racconto di viaggio estremamente divertente e il titolo, Viaggiare è il mio peccato, assolutamente illuminante.

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Eh sì, viaggiare è il mio peccato: che si tratti di un viaggio lungo o di una gita fuoriporta, o anche semplicemente di una visita ad un museo o ad una mostra, sono molti i peccati che commetto e le manie cui do sfogo: tutti veniali per carità, per cui non credo di meritarmi l’inferno dei viaggiatori (e quale mai potrebbe essere? Costretti ad aspettare in eterno un treno che non arriva? Un aereo che non parte? Davvero non so figurarmelo!). Sono però peccati venali, perché ogni viaggio è già di per sé una spesa (e io starei perennemente a giro) e poi perché quando sono in viaggio non mi riguardo, tra mangiar fuori e acquistare souvenir più o meno improbabili…; peccati di gola, certo, perché paese che vai cucina che trovi e vuoi non provare i piatti tipici, tutti tutti i piatti tipici?

maraina in viaggio

Curiosità, che è quella che muove ogni viaggio e ogni modo di porsi nei confronti della novità e del diverso, ed è quella, sostanzialmente, che spinge a prendere e a partire ogni volta; ingordigia, soprattutto di foto, foto foto e strafoto, con cui voglio documentare in modo maniacale qualsiasi cosa mi capiti a tiro, qualsiasi cosa desti la mia attenzione; pigrizia nell’organizzare, ebbene sì, perché preferisco farmi trascinare che prendere io l’iniziativa dell’itinerario, ma le cose cambieranno; e potrei andare avanti, e chi mi conosce sicuramente può fornire una lista molto più lunga di difetti, manie, debolezze e peccati che commetto in viaggio. Uno forse è il mio peccato, o mania, più grande: sento il bisogno e la necessità impellente di condividere ciò che sto facendo, anche in tempo reale, con tutti voi, per cui appena ho la possibilità lancio una foto su instagram, mentre affido il racconto quotidiano alle stories.

Ma da dove nasce questa mia esigenza? Questa voglia di prendere, partire, esplorare, raccogliere e poi elaborare, riscrivere, condividere? E’ da quando ho fatto l’inter rail nell’estate del 2003 che ho scoperto l’esigenza di tenere sempre un diario dei miei viaggi: vedere e conoscere tanti posti nuovi e non mantenerne un ricordo scritto, che mantenga sempre vive le impressioni, è un po’ come non essere mai partiti!

Così ho cominciato a scrivere dei “diari di bordo”, che aggiornavo giorno per giorno durante i miei viaggi, e che poi corredavo con foto, con biglietti di musei, con scontrini e con qualunque altra cosa raccogliessi durante la vacanza. Questo prima che scoprissi l’esistenza dei blog. Da allora (il primo risale al 2006) i miei ricordi sono diventati tutti digitali, e sono raccolti in questo spazio 2.0. Li raccolgo qui, li scrivo, e poi ogni tanto me li ritorno a leggere. Mi tengono compagnia, così come spero che tengano compagnia a voi. Li scrivo principalmente per me, e per questo non tengono conto di molte delle regole che distinguono il travelblogger di professione da me. Cose come la SEO, tutti quegli accorgimenti che portano a scrivere post tutti uguali, pieni di caption e vuoti di ogni personalità, non mi appartengono.

Ritengo che dimenticare un viaggio che si è fatto (perché eravamo bambini o perché comunque risale a tanti anni fa) equivalga a non averlo fatto. Per questo scrivo e racconto viaggi e itinerari, semplici gite fuori porta, semplici musei o addirittura mostre. Scrivo per fissare l’esperienza e il ricordo, destinato nel tempo a farsi sempre meno vivido, a diventare impressione, sfumatura.

Come scoprirete, sono spesso prolissa, tendo magari a raccontare impressioni più che a fornire informazioni pratiche e SEO-oriented, ma nel corso degli anni ho visto che molti apprezzano la freschezza di un racconto diretto e personale, piuttosto che la secchezza di un testo impersonale.

Ormai di esperienza ne ho abbastanza. Anche se non sono una superfantablogger, sono comunque un riferimento nel web per alcuni argomenti di viaggio. Se ti va di approfondire la mia conoscenza puoi contattarmi sui social oppure dare uno sguardo al mio mediakit.

A presto!

24 risposte a "Who’s that girl"

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  1. Ciao a tutti

    Vivafirenze.it, il portale di prenotazione alberghiera no profit che sostiene la cultura e il territorio fiorentino e’ lieto di informarvi della possibilità di partecipare a un nuovo contest (attivo dal 07/05/2012 al 20/06/2012) in cui è possibile vincere 3 premi tra cui un soggiorno gratuito in un hotel situato nel pieno centro storico di Firenze.

    L’unica cosa che dovrete fare è scrivere un articolo che parli dell’iniziativa di VivaFirenze.it. Troverà tutte le informazioni e il regolamento del concorso alla pagina http://www.vivafirenze.it/blogcontest. Vi chiedo quindi 20 minuti del suo tempo che vi permetterà di partecipare alla competizione per vincere un weekend a Firenze (oltre altri premi).

  2. Ciao, volevo poter avere un vostro contatto mail per approfondire un argomento.
    Potreste segnalarmela?

    Grazie

  3. Ciao !! Che bello il tuo Blog ! Quanto mi ritrovo nei tuoi commenti,nella tua viscerale passione! Mi fa’ sentire meno solo perche’ i viaggi per noi sono davvero un’ossessione !! Mi e’ piaciuto il tuo articolo sul Museo di Casa d’Erci ;pensa che io abito col mio compagno proprio in una delle case vicino al fiume di cui parli ! Fra parentesi bisogna che ti corragga….il paese si chiama Grezzano
    In ogni caso… se una volta decidi di ripassare potreste fermarvi a prendere un caffe’ da noi anche per un po’ di sana chiacchiera di viaggio ( che adoro !) e magari scambiarsi qualche consiglio ; il Peru’ ,per esempio,e’ una delle ns mete in cantiere !
    Ancora congratulazioni e spero a presto !

    1. Grazie Manuel! Non sai che piacere mi fanno le tue parole! Ora correggo l’errore che mi segnali, poi per il Perù… tutto ciò che vuoi! Se ricapito dalle tue parti passo volentieri!

  4. Mi hai svelato un aspetto di Agata Christie che non conoscevo! E mi ha fatto ridere l’immagine di un inferno dei viaggiatori condannati ad aspettare un treno o un volo in perenne ritardo.

    1. Ahahah! Grazie! Davvero però non so figurarmelo il girone infernale dei viaggiatori: quale potrebbe essere la pena? Chissà che si inventerebbe Dante!
      Figurati che di Agatha Christie “Viaggiare è il mio peccato” è l’unico libro che ho letto. Ma proprio leggendolo si scoprono tante situazioni e tanti luoghi che diventeranno poi lo sfondo per alcuni suoi racconti gialli.

  5. In effetti hai molte cose in comune con Agatha Christie (che io adoro tra l’altro)… Buona continuazione😉

  6. Anche noi abbiamo incominciato con degli album cartacei con foto, brevi frasi, scontrini, depliant ecc..ma da quando abbiamo il blog é tutta un’altra cosa. Ho notato poi che, con la scusa di dover al ritorno scrivere un post, durante il viaggio siamo molto più attenti ai dettagli e curiosi.

    1. sì, son d’accordo, prefiggersi come obiettivo quello di raccontare poi dopo implica di prestare più attenzione alle cose e ad osservarle chiedendosi “come potrei raccontare quest’aspetto?”

  7. Molto bello il tuo modo di raccontarti.
    L’essere prolissa non è un difetto, quando la sostanza c’è.
    E qui c’è, eccome!
    Foto stupende che sono parte del racconto. Davvero una bella scoperta! Grazie.

  8. Mi piace molto leggere le bio di chi c’è dietro a chi scrive! La tua mi piace ancora di più delle altre perché confessi di scrivere in primis per te, per il tuo diario di viaggio. Ciò significa che non lo fai per ottenere vantaggi dal tuo blog e che sicuramente non è per fini commerciali o di collaborazione. Molto molto apprezzato!

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