Lungo la Via dell’Ardesia: San Salvatore dei Fieschi

Alle spalle di Chiavari e Lavagna si trova il borgo più piccolo del mondo, praticamente una piazza chiusa da palazzi medievali e dominata da una chiesa duecentesca: benvenuti a San Salvatore dei Fieschi, lungo la via dell’Ardesia.

Quella porzione di territorio ligure che va dall’immediato levante di Genova in direzione di Chiavari e di Lavagna ha un’orografia molto particolare: è nota fin dal medioevo, infatti, per i suoi affioramenti di ardesia.

Tutti noi conosciamo l’ardesia: le lavagne di scuola, su cui scrivevamo con i gessetti, risolvevamo problemi o equazioni, sono fatte proprio in questo materiale: una pietra metamorfica di origine sedimentaria, nera, fatta di tanti sottili strati. Questa pietra ha fatto la fortuna da sempre, da prima dell’avvento dei Romani, di questa parte di Liguria. I tetti delle case da tempo immemorabile sono coperti da lastre di ardesia al posto delle tegole, l’ardesia per lungo tempo ha fatto la ricchezza di questo distretto territoriale. Vediamo di saperne qualcosa di più.

L’ardesia in Liguria: molto più che una roccia

L’ardesia in Liguria non è semplicemente una roccia: è una ricchezza. I suoi giacimenti sono sfruttati sin dall’antichità ed il suo impiego in architettura caratterizza i borghi dell’immediato levante di Genova: in effetti se si percorre Chiavari, il suo entroterra, la Val Fontanabuona, e si ritorna sul mare a Lavagna si incontrano affioramenti di ardesia: anzi, la lavagna di scuola prende il nome da questa cittadina ligure che era il mercato nel quale l’ardesia veniva smerciata.

Da Genova a Lavagna si può percorrere proprio una via, la via dell’ardesia. Questo itinerario porta dalle cave ai giacimenti ai luoghi più interessanti in cui essa fu impiegata nel territorio. Non si tratta di una strada sempre esistita, ovviamente: ma di una serie di luoghi in cui si incontrano i segni lasciati dal tempo, dall’uomo, dalla cultura e dalla pietra. Il percorso è assolutamente meraviglioso e lento. La guida per assaporarlo al meglio si può reperire facilmente online e dà notevoli spunti per organizzare il proprio itinerario.

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La Basilica di San Salvatore dei Fieschi

Noi ci siamo fatti ispirare e siamo così giunti a San Salvatore dei Fieschi, nel comune di Cogorno, nell’immediato entroterra di Chiavari e di Lavagna: su una bassa collinetta, appena superato il torrente Entella.

San Salvatore dei Fieschi

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La Basilica di San Salvatore appare di scorcio tra due palazzi rinascimentali che da fuori la chiudono alla vista.

Erroneamente pensavo che San Salvatore dei Fieschi fosse semplicemente una basilica. Basilica romanica tra le meglio conservate della Liguria, tra l’altro, di importanza storica fondamentale, costruita dai conti Fieschi di Genova e punto di arrivo e di sosta importante per i pellegrini lungo la via Francigena.

Quello che non avevo capito è che intorno alla Basilica, contemporaneamente ad essa, si sviluppò un borgo piccolissimo, fatto di pochi edifici tra cui Palazzo Fieschi, in elegante stile architettonico romanico-gotico: guardare le murature, perdersi tra l’intrico di arcate a sesto acuto tamponate e chiuse in un momento successivo, tra i filari alternati di pietra bianca e pietra nera, tipico delle facciate romaniche liguri e pisane, è un esercizio utile per l’occhio che si abitua così ad osservare i dettagli e a percepire lo scorrere del tempo scritto sui muri.

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Uno dei prospetti murari di Palazzo Fieschi: quelle finestre in parte tamponate ne hanno viste e vissute di storie…

L’intero borgo di San Salvatore viene eretto a partire dal 1245 per volontà di papa Innocenzo IV, al secolo Sinibaldo Fieschi, dunque esponente di questa nobile famiglia genovese, in contrasto con l’imperatore Federico II (trovatemi un personaggio storico, uno solo, con cui Federico II sia andato d’accordo, vi prego!). La costruzione viene ultimata pochi anni dopo da un altro papa, sempre della dinastia Fieschi: Ottobono, che sarà ricordato come Adriano IV.

La facciata della chiesa è a fasce bianche e nere come molte chiese romaniche di quel periodo tra Liguria e Toscana; al centro un grande rosone la alleggerisce e ingentilisce; sopra il portale d’ingresso nel Quattrocento, dunque un secolo e mezzo dopo la costruzione, viene affrescata una lunetta che raffigura accanto a Cristo in croce e alla Madonna, anche i due papi Fieschi, Innocenzo IV e Adriano IV.

Il sagrato della chiesa è realizzato nella tecnica del rissêu, cioè con ciottoli di fiume levigati e di vario colore, inseriti per lungo nel piano si calpestio a disegnare solitamente figure geometriche o cerchi. Questo tipo di pavimentazioni è molto frequente in Liguria, da Ponente a Levante: davanti alle chiese si ritrova molto spesso (per la disperazione di tutte le donne che indossano i tacchi ai matrimoni: la superficie di ogni singolo ciottolo è convessa e non ci si cammina con facilità. Se poi piove il livello di difficoltà è pro).

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Una delle figurine create da Lele Luzzati, dallo stile inconfondibile

La basilica di San Salvatore dei Fieschi gioca da subito un ruolo di primo piano, data la committenza addirittura papale della sua costruzione. Anche il Palazzo Fieschi è una pregevole opera architettonica. Oggi un ambiente ospita un piccolo museo dedicato a Lele Luzzati, un grande artista genovese del Novecento che ha disegnato scenografie e costumi per opere teatrali e cinematografiche (collaborando anche con Fellini).

La piazza della chiesa si completa con la costruzione antistante di un piccolo oratorio molto più tardo, di età barocca, e di pochi edifici cinquecenteschi.

Ci troviamo a pochissimi km da Lavagna, la cittadina sul mare posta, insieme a Chiavari, alla foce dell’Entella. Nell’interno, invece, la strada si inerpica, di tornante in tornante, fino a Cogorno per poi ridiscendere a valle. La Via dell’Ardesia è un itinerario storico, artistico, culturale e panoramico davvero incredibile.

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Il panorama su Chiavari, Lavagna e il Golfo del Tigullio dalle alture di Cogorno, lungo la via dell’Ardesia.
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