Quant’è alta non lo so, ma il panorama su cui domina è immenso, perché abbraccia tutta Parigi, da una parte all’altra! E da una parte e dall’altra di Parigi è visibile, perché si staglia di giorno nel blu del cielo al di sopra dei palazzi o insinuata tra un viale e un giardino, e di notte squarcia il buio con la sua luce sfolgorante e comunque magica. Chi è stato a Parigi lo sa, vederla per la prima volta e da lontano, scorgerla tra i tetti dei grandi palazzi, è un’emozione incontenibile, come dire “Guardate, l’ho trovata!”. Ma salirci sopra non ha prezzo. E’ il punto di vista panoramico ideale: si vede tutta la città, la Senna, i suoi ponti e i suoi barconi, Nôtre Dame, il Pantheon, persino Montmartre, e dall’ altro lato l’arco di trionfo e laggiù in fondo addirittura la Grande Arche della Defense, così lontana eppure così perfettamente visibile! Niente esprime meglio della Tour Eiffel la “Grandeur” francese: lo dico con un misto di spregio e ammirazione, perché cosa meglio di una torre alta che si vede da chilometri di distanza, e divenuta per questo simbolo della Francia e di Parigi può illustrare meglio la personalità di tutti i francesi, così fieri del loro essere nazione e così altezzosi e snob nei confronti del resto del mondo? La Tour Eiffel esprime proprio bene questo concetto, quest’idea di Parigi caput mundi: il suo ideatore, Monsieur Eiffel, è stato senza dubbio un genio, perché ha saputo catturare in questa griglia di ferro lo spirito superbo dei francesi, rendendolo noto in tutto il mondo, contribuendo esso stesso a enfatizzare la loro “Grandeur”. Ringraziamo dunque il signor Eiffel e godiamoci la sua creazione: in fondo, senza di lei, Parigi non sarebbe Parigi!
